Storia - Antica Stamperia Fabiani

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Storia

L’Antica Stamperia Fabiani, ubicata in vicolo del forno, 3 a Petritoli (FM), è composta da 4 macchine: un torchio tipografico, modello “Stanhope”, della Amos dell’Orto in Monza (1841 circa), con un piano da stampa 70X100 cm; un torchio tipo “a leva” della “L. Magnoni e figli” di Monza, con un piano stampa da 50X70 cm; una macchina piano cilindrica e semplice azione della ditta Carlo Magnoni & C. di Monza; una pedalina piano cilindrica della C.M. Zini di Milano. Manca un tagliacarte manuale probabilmente eliminato perché non più utilizzabile. Niccola Fabiani è nato il 13 settembre del 1874 da Giuseppe Fabiani e Giuditta Corsi. Sposò Vittorio Scoccia, nata a Monterubbiano il 23 dicembre del 1878 e da questa felice unione nacquero ben sei figli: Maria, Aloisia, Marina, Giuseppe, Donato e Filemone. Intorno al 1890 Niccola Fabiani iniziò la professione di stampatore lavorando come dipendente nella tipografia Luchetti di Monterubbiano e dopo poco tempo ebbe la fortuna di fare una importante e preziosa conoscenza: il cavaliere Luigi Mannocchi, illustre poeta Petritolese. Nella tipografia Luchetti, dal 1893 al 1895, vennero stampati libri del poeta (alcuni in mostra nelle bacheche dell’Antica Stamperia) e questa costante collaborazione fece in modo che fra iccola Fabiani e il cavalier Mannocchi nascesse un legame di profonda, reciproca stima, tanto che quest’ultimo ringraziò pubblicamente lo stampatore nel suo libro “ Il mio stato di servizio”. Con il probabile appoggio del cavaliere Niccola, nel 1903, acquistò la tipografia “Manuzio” di Petritoli dove continuò a stampare anche i capolavori del poeta. Nel 1911 Niccola Fabiani si trasferì definitivamente a Petritoli con l’intera famiglia. Nel corso degli anni la collaborazione con il cavalier Mannocchi si rafforzò sempre più e nel 1907, proprio con le macchine che oggi fanno bella mostra di se nell’Antica Stamperia, Niccola stampò “Il Piceno nelle tradizioni e nella letteratura” seguito, nel 1911, da altri due libri: “Alcune feste caratteristiche del circondario Fermano” e “Gli antichi oratori sacri per la Festa di Maria SS della Misericordia in Petritoli”. Rilevando la tipografia dai vecchi proprietari Niccola subentrò, nelle gare di appalto, nella gara dei registri comunali. Da una ricerca effettuata presso l’Archivio Storico del Comune di Ponzano di Fermo risulta che dal 1899 fino al 1902 la “Tipografia Manuzio” di Petritoli stampò i registri per quell’ente; dal 1903 gli stessi registri recavano la dicitura “Tipografia Fabiani Petritoli”. Niccola riuscì a stipulare sostanziosi contratti in vari comuni del circondario Petritolese, nel Fermano ed anche oltre, fino ad Amandola. In circa vent’anni di attività gli utili della tipografia Niccola Fabiani, ben avviata e funzionante, permise al coraggioso ”Stampatore” di aprire una tipografia ad ognuno dei tre figli maschi: la “Tipografia Giuseppe Fabiani” a Monterubbiano, probabilmente la vecchia tipografia Luchetti, la “Tipografia Donato Fabiani” ad Amandola, (ancora in attività, gestita prima dal figlio Nicola, dopo la morte di Donato, e attualmente dal pronipote Marco, figlio di Nicola), e la “Tipografia Filemone Fabiani” a Petritoli. Niccola Fabiani morì il 13 dicembre del 1949 e la sua tipografia passò nelle mani del figlio Filemone (Nenè). Nel 1957 la Tipografia Fabiani fu trasferita, dal primo piano di casa dove era ubicata, nell’attuale sede. Inaugurata sabato 30 giugno 2001, unitamente alla cerimonia di presentazione del volume “L’antica Stamperia Fabiani” presso il Teatro dell’Iride, l’intera struttura, è attualmente a completa disposizione dei visitatori ed in particolare dei Dirigenti degli Istituti Comprensivi o Università che ne fanno richiesta. Nella “Stamperia” sono presenti, oltre alle quattro macchine, vari cliché d’epoca, alcuni in rame, altri in legno, moltissimi tipi di caratteri (in lega di piombo ed in legno) (minuziosamente catalogati ed inventariati dai pazienti ed esperti soci dell’Archeoclub d’Italia Sede di Petritoli), ed utensili, spesso rarissimi, indispensabili allo “Stampatore”.

 
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